Mercato italiano, banco di frutta e verdura

I 30 migliori mercati italiani

Preparatevi a una carrellata straordinaria: oltre 30 storici mercati, dal Nord al Sud dell’Italia! Ce n’è per tutti i gusti!

Per scoprire i prodotti tipici di una città e le abitudini locali, la cosa migliore da fare è recarsi nei mercati alimentari! Dal Nord al Sud, l’Italia è ricca di mercati enogastronomici di ogni forma e dimensione, alcuni più focalizzati su specifiche categorie merceologiche altri con prodotti tipici (e non) per tutti i gusti. Negli anni hanno assistito ai cambiamenti delle città e hanno raccolto le voci e gli umori della gente.

Alcuni hanno mantenuto la loro anima originaria, altri l’hanno coniugata con le nuove esigenze diventando un punto di riferimento per gli amanti dello street food.

Siete pronti? Partiamo!

Indice dei Mercati:

  1.  Mercato di Piazza delle Erbe – Bolzano
  2.  Mercato di Rialto – Venezia
  3.  Mercato di Piazza delle Erbe – Verona
  4.  Mercato di Piazza delle Erbe e Piazza della Frutta – Padova
  5.  Mercato di Porta Palazzo – Torino
  6.  Mercato di Piazza Wagner – Milano
  7.  Mercato Ortofrutticolo – Milano
  8.  Mercato Lorenteggio – Milano
  9.  Mercato Orientale – Genova
10.  Mercato di Mezzo – Bologna
11.  Mercato Albinelli – Modena
12.  Mercato Centrale – Firenze
13.  Mercato Sant’Ambrogio – Firenze
14.  Mercato di Piazza delle Vettovaglie – Pisa
15.  Mercato Centrale – Livorno
16.  Mercato Centrale – Roma
17.  Mercato dell’Esquilino – Roma
18.  Mercato di Campo de’ Fiori – Roma
19.  Mercato rionale Nomentano – Roma
20.  Mercato Testaccio – Roma
21.  Mercato di Pignasecca – Napoli
22.  Porta Nolana – Napoli
23.  Mercato Rosati – Foggia
24.  Mercato Fadini – Taranto
25.  Mercato della Pescheria – Catania
26.  Fera ‘o Luni – Catania
27.  Ballarò – Palermo
28.  Mercato di San Lorenzo – Palermo
29.  Vucciria – Palermo
30.  Mercato del Capo – Palermo
31.  Mercato di Ortigia – Siracusa
32.  Mercato di San Benedetto – Cagliari

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Foto: Cc Public Domain via Pxhere
 

Bolzano – Mercato di Piazza delle Erbe

La coloratissima Piazza delle Erbe, nel centro storico di Bolzano, è attestata come luogo di mercato fin dal 1295, quando era chiamata Platea Fructum. Qua potrai trovare di tutto: principalmente frutta e verdura ma anche carni di tanti tipi e soprattutto formaggi e salumi tipici della zona, come lo speck.

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Mercato Piazza delle Erbe a Bolzano. Foto: Darwinek via Wikimedia
 

Venezia – Mercato di Rialto

È situato nei pressi dell’omonimo ponte di Rialto, la zona più antica della città, e fin dal lontano 1057 era frequentato da commercianti di ogni genere e provenienza, che oltre a vendere frutta, verdura e pesce offrivano merci esotiche come le spezie e tessuti pregiati.

Ancora oggi gli abitanti della città e i turisti affollano Campo de la Pescaria e Campo San Giacometo, dove possono acquistare frutta, verdura (Campo de l’Erbaria) e soprattutto pesce (Campo de la Pescaria). Il mercato è allestito sotto delle caratteristiche logge, chiamate logge della Pescaria (costruite nel 1907), dove è ancora possibile leggere le misure e i nomi dei pesci che venivano venduti all’epoca della Serenissima

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Mercato di Rialto a Venezia
Venezia – Mercato di Rialto. Foto: Didier Descouens via  Wikimedia
 

Verona – Mercato di Piazza delle Erbe

Questo mercato si trova nella zona centrale (detta Toloneo) della più antica piazza cittadina, che ricalca l’antico foro romano. Sviluppatosi in epoca scaligera (1262-1387), è aperto tutti i giorni, a esclusione della domenica, dalla mattina alla sera. I commercianti (chiamati piassarotti in veronese) vendono di tutto: frutta, verdura, olio, vino e tante altre categorie di merci alimentari. 

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Mercato di Piazza delle Erbe a Verona
Mercato di Piazza delle Erbe a Verona. Foto: Michael R Holzworth via Aviano.af.mil
 

Padova – Mercato di Piazza delle Erbe e Piazza della Frutta

Il mercato più importante e antico di Padova si svolge tra Piazza delle Erbe e Piazza della Frutta. Fin dall’antichità questo posto era già sede di scambi commerciali, come testimoniano alcuni ritrovamenti archeologici. Le due piazze son divise dal Palazzo della Ragione, chiamato dai padovani “il Salone“. Al piano terra del Palazzo si snodano due corridoi paralleli (il Sottosalone), occupati interamente da caratteristici negozietti e botteghe alimentari oltre che da bancarelle fisse, perlopiù macellerie e salumerie. Da ben 7 secoli i padovani si incontrano in questo magnifico posto, nel quale, oltre a fare la spesa, scambiano qualche chiacchiera. È un precursore dei mercati coperti, inesistenti nel Medioevo. 

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Mercato di Piazza delle Erbe e Piazza della Frutta Padova
Mercato di Piazza delle Erbe e Piazza della Frutta a Padova. Foto: Joergens.mi via Wikimedia
 

Torino – Mercato di Porta Palazzo

Situato nella ottagonale Piazza della Repubblica, nello storico rione di Borgo Dora, il Mercato di Porta Palazzo (Porta Pila in piemontese) ha una forte impronta internazionale. È uno dei più grandi d’Europa, e comprende sia padiglioni coperti, tra cui spicca la Tettoia dell’Orologio che una marea di bancarelle a fare da cornice. Si trova di tutto, non solo cibo. La parte aperta ospita la cosiddetta Tettoia dei contadini, dove i produttori della zona possono esporre i propri prodotti. All’interno troviamo il Mercato ittico, il Mercato alimentare e il Mercato dell’Orologio, dedicati a beni alimentari di elevata qualità (salumi, formaggi, carni, pane, pasta fresca, ecc.), e il Centro Palatino, dedicato all’abbigliamento.

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Mercato di Porta Palazzo a Torino
Mercato di Porta Palazzo a Torino. Foto: Pierre5018 via Wikimedia
 

Milano – Mercato di Piazza Wagner

Nasce nel 1929, come mercato al coperto. Caratterizzato da prodotti gastronomici di elevata qualità, si trova ogni genere alimentare. I prezzi, per via della posizione della città, non sono propriamente economici, ma la qualità della merce è indiscutibile. Molto apprezzati il panificio, le carni e la vasta scelta di formaggi. 

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Milano – Mercato Ortofrutticolo

È il mercato più grande d’Italia per prodotti commercializzati (400 mila tonnellate all’anno), esteso su 438 mila metri quadri e frequentato da circa 9 mila persone ogni giorno. Il sabato mattina è aperto anche per i privati, che possono così scegliere tra un’infinità di banchi che vendono frutta e verdura a cassette a prezzi concorrenziali. 

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Milano – Mercato Lorenteggio

Nell’omonimo quartiere della periferia sud-ovest di Milano, Lorenteggio è nato nel 1954 ed è stato rilanciato in grande stile nel 2015 grazie ad un progetto molto innovativo che ha visto coinvolti il Comune, i commercianti riuniti in consorzio e l’associazione Dynamoscopio. L’idea alla base è mettere insieme rilancio economico e cultura creando anche un punto d’aggregazione sociale per gli abitanti del quartiere.

Oltre a fare la spesa, si può mangiare in un’apposita area, assistere ad eventi culturali e usufruire di altri servizi di utilità sociale. In ogni banco si possono trovare i prodotti Giambellino-Dop, marchio commerciale che garantisce al consumatore la provenienza degli articoli da filiere solidali. Uno dei punti forti è la Macelleria e Griglieria di carne equina “da Vito”, molto conosciuto e apprezzato per la bontà delle carni offerte. 

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Mercato Lorenteggio a Milano
Mercato Lorenteggio a Milano. Foto: Dynamoscopio
 

Genova – Mercato Orientale

Aperto nel 1899, si trova all’interno di un antico chiostro mai terminato, appartenente al convento (mai finito di costruire) annesso alla chiesa della Consolazione. In questo mercato trovano spazio i prodotti più conosciuti della cucina ligure, dal pesto all’olio della Riviera, dal basilico Dop di Prà al preboggion. Il nome è dovuto alla sua posizione all’interno della città, anche se ormai, per via dell’espansione cittadina, si trova in posizione del tutto centrale. 

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Mercato Orientale a Genova
Mercato Orientale a Genova. Foto: Daderot via Wikimedia
 

Bologna – Mercato di mezzo

Nel  2014 è finalmente stato restituito alla città lo storico Mercato di Mezzo. Nel cuore del centro storico bolognese, il Mercato di Mezzo è stato luogo di commercio e di ritrovo sin dal Medioevo, ma l’edificio del mercato coperto è stato realizzato solo nell’Ottocento. Entrato in crisi negli anni Novanta è rimasto chiuso per sei anni finché un accordo pubblico-privato ne ha reso possibile il recupero e la riapertura.

La riqualificazione è riuscita a conciliare la struttura originale dell’edificio con nuovi spazi per il consumo tipici dei moderni mercati enogastronomici. Al piano terra, troviamo ancora i banchi alimentari tradizionali all’interno di nicchie laterali già presenti nella pianta ottocentesca. Al secondo piano invece si trovano dei punti di ristoro dove è possibile assaggiare prodotti alimentari di ogni genere, basati soprattutto sulla cucina locale. 

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Mercato di Mezzo a Bologna
Mercato di Mezzo a Bologna. Foto: Karel291 via Wikimedia
 

Modena – Mercato Albinelli

Nel 1997 è stato dichiarato monumento di interesse storico nazionale e si trova in una elegante e raffinata struttura che al suo interno contiene bancarelle stracolme di prodotti enogastronomici.
È l’erede del mercato medievale, che era all’aperto, mentre il mercato al coperto è stato inaugurato nel 1931, con una attenzione particolare per l’igiene. Ogni settimana circa 30 mila visitatori affollano i vari banchi della frutta, del pesce, delle carni, ecc. 

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Foto: Fabrizio Zucchi via Wikimedia
 

Firenze – Mercato Centrale

Si tratta di uno splendido edificio in ferro e vetro, a firma dell’architetto Giuseppe Mengoni, risalente al 1874, periodo in cui Firenze era capitale d’Italia. Nel 2014, in occasione dei 140 anni, è stato oggetto di un profondo restyling: oltre alle botteghe alimentari, sono presenti anche spazi dove poter mangiare e perfino una scuola di cucina, dedicata a Lorenzo de’ Medici

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Mercato Centrale a Firenze
Mercato Centrale a Firenze. Foto: Sailko via Wikimedia
 

Firenze – Mercato Sant’Ambrogio

Si trova in piazza Ghiberti e anche questo mercato fu costruito nel periodo storico in cui Firenze fu capitale d’Italia, chiamato Risanamento, per via delle politiche di modifica urbanistica dettate da nuove esigenze economiche e sociali. Inaugurato nel 1873, anche questo mercato fu progettato da Giuseppe Mengoni. Parte del mercato si svolge all’aperto, con banchi alimentari e di abbigliamento, mentre al chiuso si trovano altri generi alimentari e punti di ristorazione. 

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Foto: Sailko via Wikimedia
 

Pisa – Mercato di Piazza delle vettovaglie

Si trova nel centro storico di Pisa: già dal nome, si capisce la funzione per cui fu creata. Ancora oggi la zona è caratterizzata da antichi edifici, eretti attorno all’XI e XII secolo. La costruzione della Piazza risale all’età medicea, intorno al ‘500. Vista la sua posizione strategica, nelle vicinanze del porto, si prestava ottimamente agli scambi commerciali. Qua ancora oggi troviamo banchetti di frutta, verdura e altri prodotti alimentari tipici della Toscana. 

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Foto: Illustratedjc via Wikimedia
 

Livorno – Mercato Centrale

Chiamato anche mercato delle vettovaglie o mercato coperto, si trova in centro città in un bellissimo edificio in stile liberty tipico di fine Ottocento. È stato inaugurato nel 1894 e, al giorno d’oggi, dispone di 200 banchi e ampi magazzini interrati. È uno dei mercati al coperto più grandi d’Europa, in cui il pezzo forte, essendo Livorno una città di mare, è rappresentato dal pesce. 

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Foto: Livornodp via Wikimedia
 

Roma – Mercato Centrale

Aperto nell’ottobre 2016, si trova all’interno della stazione Termini. È un perfetto esempio di mercato 2.0, che coniuga le esigenze odierne alla funzione classica di commercio alimentare. Ci sono 20 botteghe al piano terra, vari punti di ristoro al primo piano e uno spazio per eventi e manifestazioni culturali al secondo piano. 

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Roma – Mercato dell’Esquilino

Può essere considerato il paradiso delle spezie, per via dei tantissimi banchetti e chioschi pieni di spezie, tuberi e frutti esotici. È un vero e proprio polo multiculturale: venditori di ogni angolo del pianeta affollano questo storico quartiere romano.

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Roma – Mercato di Campo de’ fiori

Rappresenta l’anima popolare della capitale, ed è presente fin dal 1869, quando era animato dalle vignaiole, delle signore che arrivavano dalla campagna per vendere ortaggi e verdure di vario tipo. Nella zona centrale del mercato troviamo banchi di storici commercianti di salumi, formaggi, frutta e verdura. Attorno ci sono bancarelle più recenti, dedicate a preparati di spezie adatti ai tipici piatti della tradizione gastronomica romana. È stato una inesauribile fonte di ispirazione per diversi registi italiani, come Fellini, soprattutto per via dei bizzarri personaggi che popolavano e, in parte, popolano questo mercato. 

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Foto: Jorge Royan via Wikimedia
 

Roma – Mercato rionale Nomentano

Costruito nel 1926, è caratterizzato da una bella struttura decorata dalla lupa che allatta Romolo e Remo e da teste di donne sabine con cesti di frutta e verdura sopra la testa. All’interno del mercato troviamo cibi di ogni genere, ma a spiccare è il pollo ripieno ai 22 sapori, invenzione del macellaio Bruno Quinzi, molto apprezzato anche dai tanti vip che ogni tanto frequentano il mercato. Alcuni banchi di frutta, verdura e ittici sono presenti da più generazioni. Molto conosciuto anche il baretto di Mary, dove è possibile non solo ordinare un caffè o un tramezzino ma anche piatti pronti, che variano di giorno in giorno. 

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Roma – Mercato Testaccio

Dal 2012 lo storico Mercato di Piazza Testaccio ha trovato una nuova collocazione in una nuova struttura, nei pressi della Facoltà di Architettura di Roma Tre. Oltre agli storici banchi di frutta, verdura, pescheria e macelleria, si fa apprezzare per lo street food alla romana. La zona, a vocazione studentesca, favorisce pranzi rapidi, e il mercato non ha faticato a rispondere a questa esigenza. Tra i prodotti più apprezzati troviamo i famosissimi panini di Mordi&Vai, farciti con piatti tipici romani come la trippa, e l’ampia offerta di cibo di strada proveniente da diverse regioni italiane di Stritfud. Per gli amanti dei primi piatti è imperdibile Le Mani in Pasta: si tratta di un laboratorio che oltre a produrre pasta, prepara ogni giorno degli splendidi piatti, cucinati sul momento. All’interno è presente un’area, allestita con sedie e tavoli, dove poter consumare un pasto veloce. 

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Foto: My italians ketchbook via Flickr
 

Napoli – Mercato di Pignasecca

È il mercato più antico di Napoli. Situato nella zona dei quartieri spagnoli, offre uno spaccato suggestivo e folkloristico della città partenopea. Le varie bancarelle si mescolano a piccole botteghe di salumeria, panifici e pasticcerie. Oltre a pesce, frutta e verdura, si trovano bancarelle dedite allo street food, in particolare fritture.
Il nome del quartiere ha una storia particolare. Secondo la tradizione popolare, nel lontano 1500, l’arcivescovo di Napoli fece affiggere in un pino una bolla di scomunica, per via delle continue ruberie messe in atto dalle gazze.
In seguito all’affissione, l’albero si seccò e da allora il quartiere è chiamato Pigna (ovvero pino in napoletano) secca. 

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Foto: Il sistemone via Wikipedia
 

Napoli – Porta Nolana

Data la vicinanza al mare, è conosciuto soprattutto per la vendita del pesce. Chiamato dagli abitanti della città “Ncoppa ‘e mmura” (a ridosso delle mura), è caratterizzato da un’atmosfera molto popolare, grazie al continuo vociare degli ambulanti che cercano di convincere i passanti ad acquistare la propria merce. In particolare nel periodo di Natale, quando rimane aperto tutta la notte, è molto animato e frequentato dai napoletani, intenti nella preparazione del cenone della vigilia, rigorosamente a base di pesce: nelle strette viuzze non è raro assistere alle trattative tra commercianti e clienti per strappare il miglior prezzo per vongole, spigole, aragoste e soprattutto il capitone

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Foggia – Mercato Rosati

Prende il nome dalla via nella quale si snoda, con un’infinità di bancarelle piene di prodotti locali, venduti a prezzi concorrenziali. È sicuramente il mercato rionale più antico della città. Troviamo in gran quantità prodotti agricoli, pastorali e ittici, sempre freschi e genuini. 

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Taranto – Mercato Fadini

In una città dominata dal mare, è il pesce il prodotto dominante, anche se non mancano pane, frutta, verdura, salumi, formaggi e carne. Prezzi molto popolari, un’ampia offerta e tanta cortesia sono sicuramente il suo punto forte. 

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Catania  – Mercato della Pescheria

L’amministrazione catanese, per via dell’atmosfera popolare e folkloristica che si respira al suo interno, l’ha inserito nel percorso turistico cittadino. A piscaria, come lo chiamano i catanesi, è sempre molto affollato e la vuciata incessante dei venditori crea un sottofondo particolare, che ricorda il suq arabo. Dal nome si evince che il prodotto prediletto è il pesce. A detta di molti, ha un’offerta ittica senza eguali in Italia: pesce spada, tonni, totani, vongole, ecc., si trova tutto ciò che il mare siciliano può offrire. 

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Foto: Berthold Werner via Wikimedia
 

Catania – Mercato della Fera o luni

La Fera o luni, letteralmente “la fiera del lunedì” è uno dei mercati più importanti di Catania e sicuramente, assieme alla Pescheria, il più antico. Quando la città era in mano agli spagnoli, intorno al ‘500, veniva allestito in un’altra posizione, davanti alla Basilica Collegiata. Successivamente, in seguito al terribile terremoto del 1693 venne trasferito in Piazza Università e, nel 1832, venne definitivamente spostato in Piazza Carlo Alberto. Come ogni mercato del Sud è caratterizzato dal chiasso e dal continuo vociare (vuciate) degli ambulanti. 

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Palermo – Ballarò

Palermo è una vera e propria città mercato! Un aspetto tipico sono le abbanniate (grida) dei venditori palermitani: i mercanti decantano le qualità della propria merce con delle chiassose, colorite e incessanti cantilene. Impossibile non rimanere affascinati da questa atmosfera particolare. Il mercato di Ballarò è uno dei più caratteristici e sicuramente il più antico del capoluogo siciliano. È molto apprezzato per le primizie che arrivano dalle campagne palermitane e dal mare. Immancabili i punti di ristoro dove poter assaggiare le specialità da street food, come le panelle o il pani ca’ meusa. Si trova nel cuore del quartiere dell’Alberghiera. Il nome dovrebbe derivare da Bahlara, un antico villaggio nei pressi di Monreale (PA), da dove arrivavano mercanti arabi. 

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Foto: Pvitale via Wikimedia
 

Palermo – Mercato di San Lorenzo

È una sorta di fiera continua dei prodotti siciliani: circa 250 produttori forniscono questa antica fabbrica di succhi. Prodotti freschi, genuini, sostenibili e a km 0. 

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Palermo – Mercato della Vucciria

È sicuramente uno dei mercati più conosciuti in Italia. Il nome deriva dalla parola francese boucherie, che significa macelleria. Infatti, inizialmente era destinato al macello e alla vendita di carne. Col passare degli anni si sono uniti merci di ogni genere come frutta, verdura e prodotti ittici. Oggi è diventata una tappa obbligata per gli amanti dello street food, di cui Palermo è la capitale italiana. La notte tanti giovani e turisti affollano le strade attorno a Piazza Caracciolo per passare la serata nei tanti locali e pub presenti. 

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Foto: Trolvag via Wikimedia
 

Palermo – Mercato del Capo

Prende il nome dall’omonimo quartiere del centro storico palermitano. Attivo tutti i giorni, è possibile trovare ogni genere alimentare e altri tipi di merci. Per via delle numerosissime bancarelle che affollano la strada, il passaggio risulta molto stretto e di conseguenza i passanti, una volta varcata la soglia, vengono investiti dai profumi caratteristici e dal vociare dei venditori

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Foto: Pmk58 via Wikimedia
 

Siracusa – Mercato di Ortigia

Si trova nell’isola di Ortigia, la parte più antica della città. Si svolge tutti i giorni tranne la domenica. Come in tutti i mercati siciliani, è evidente il forte influsso della cultura mercantile araba. La scelta della merce è vasta, si trova ogni genere alimentare, ma è soprattutto il pesce, prodotto portante della gastronomia siciliana, a farla da padrone. Troviamo anche tanti prodotti caseari, salumi, carni, spezie, vini e gli immancabili dolci. 

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Foto: Davide Mauro via Wikimedia
 

Cagliari – Mercato San Benedetto

Conosciutissimo e molto apprezzato in tutta la Sardegna, il mercato di San Benedetto è un posto magico dove ogni cibo trova la sua collocazione! Troverai tutto ciò che la Sardegna può offrire. Il piano terra è il regno del pesce: crostacei, bottarga, orate, spigole, ecc. Al primo piano c’è frutta e verdura in quantità, ma anche salumi, formaggi, pane, carne, vino e tanti altri prodotti sardi. E se sei indeciso sugli acquisti non preoccuparti, ti aiuteranno i venditori con i loro simpatici inviti!

Nonostante il crescente interesse dei visitatori di passaggio, il più famoso mercato civico di Cagliari e della Sardegna resta un luogo autentico, dove si può capire molto dello spirito della città e dell’isola.  

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Banco del Mercato di San Benedetto
 

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This project has received funding from the European Union's Horizon 2020 research and innovation programme under grant agreement No 743354