Il gateau sardo è un dolce croccante fatto di mandorle amalgamate insieme al caramello, semplice ma incredibilmente gustoso. Pochissimi ingredienti quindi: mandorle, zucchero e un po’ di miele e limone.
Aromi che restano impressi e riemergono tra le pagine dei libri.
Grazia Deledda ne parla come di un dolce al profumo di limone da offrire agli ospiti o portare in dono agli amici. E racconta delle opere d’arte di croccante che si realizzavano in occasione dei matrimoni. Michela Murgia in Accabadora rievoca i rituali e le atmosfere della preparazione alla vigilia del matrimonio di Maria.
Come si dice:gattò o gattou
Come si scrive:
gateau de mendula, gatò, gattò, gattou
Il nome è di evidente origine francese ed è stato probabilmente introdotto in Sardegna dai Piemontesi, che alla fine del Settecento spostarono la loro corte a Cagliari. Ma se in francese la parola gateau indica qualsiasi dolce, in Sardegna si usa solo per questo croccante di mandorle. Oltre che nel significato, abbiamo messo del nostro anche nella pronuncia: noi diciamo gattò, gattou o cattò. Tre varianti che oggi coesistono.
Nei secoli scorsi, le famiglie nobili lo servivano alla fine di ogni pasto importante. I diari dei viaggiatori loro ospiti raccontano di questo dessert all’aroma di limone, dall’aspetto così particolare. Oggi questo croccante sardo di mandorle è legato a festeggiamenti familiari e alle celebrazioni religiose.
Il dolce esiste in due forme: una più artistica e monumentale, l’altra più semplice e casalinga:
• Castelli di gateau, preparati in occasione di matrimoni e feste religiose
• Semplici rombi di croccante, preparati più spesso, anche a casa
Ancora oggi castelli di gateau che pesano oltre i 50 kg, vere e proprie architetture di mandorle e zucchero ricoperte di glassa sfilano ogni anno al Matrimonio Selargino, create da Anna Maria Sarritzu, la più celebre artigiana vivente.
Nella sua forma più casereccia invece il gattò si presenta in piccoli rombi tagliati velocemente prima che il dolce si sfreddi, a volte disposti dentro pirottini di carta o su foglie di agrumi.
Per quanto riguarda gli ingredienti, esistono principalmente varianti:
• con le mandorle intere e con le mandorle a filetti
• col succo di limone e con la scorza di limone grattuggiata
• con aggiunta di miele
Per fare su gattò bisognava prima di tutto preparare le mandorle: era un procedimento molto lungo che iniziava con la raccolta delle mandorle e continuava con l’eliminazione del mallo e l’estrazione del seme dal guscio (a martellate!), per finire con il taglio a fettine de is mendulas.
Parte di queste finiva nel croccante, il resto negli amaretti o nei dolci di pasta di mandorle.
Come si fa il Gateau sardo (gattò de mendula)
Per prepararlo in casa ti serviranno:
• Mandorle: 1 kg
• Zucchero: 1 kg
• Limoni: 2
Procedi così:
Spremi e filtra il succo dei limoni.
Prepara il piano di lavoro, cospargendolo di succo di limone.
Taglia le mandorle a fettine molto sottili.
Tostale in forno.
Fai caramellare lo zucchero a fuoco lento in una pentola antiaderente, mescolando continuamente.
Quando lo zucchero si è sciolto diventando caramello unisci le mandorle un poco alla volta, continuando a mescolare fino a quando il composto sarà ben amalgamato.
A questo punto occorre agire molto rapidamente, prima che lo zucchero si raffreddi!
Rovescia il composto sul piano di lavoro.
Versaci sopra il succo di limone.
Stendi con il mattarello.
Taglia a piccoli rombi.